Premio Assoenologi-Versini 2019 assegnato a Viviana Corich
Si è concluso il percorso di selezione dei lavori scientifici candidati ai Premi 2019 Ricerca per lo Sviluppo, una competizione promossa dalla Società Italiana di Viticoltura ed Enologia per favorire il dialogo tra ricerca e produzione in campo vitivinicolo.
I Premi Ricerca per lo Sviluppo nascono dalla collaborazione con Assoenologi, Fondazione Edmund Mach e Oenoppia.
Peculiarità del riconoscimento è il ruolo primario dato ai tecnici agronomi e enologi nella definizione dei vincitori, preliminarmente selezionati da un qualificato Comitato Scientifico, composto nel 2019 da 49 scienziati del settore, di cui 26 italiani, 15 europei e 8 extra-europei.
La presentazione ai tecnici delle ricerche candidate selezionate è avvenuta ad Enoforum, il convegno biennale luogo privilegiato di incontro e dialogo tra tecnici, ricercatori e fornitori del settore vitivinicolo internazionale, che ha celebrato nel 2019 a Vicenza la sua dodicesima edizione con oltre 1200 partecipanti.
Al Premio ASSOENOLOGI VERSINI 2019, giunto alla sua VII edizione, dedicato alla memoria dello scomparso scienziato trentino e riservato ai ricercatori italiani, hanno concorso quest’anno 27 lavori scientifici prodotti da 16 centri di ricerca italiani. Il Comitato Scientifico ne ha inseriti 15 nel programma di Enoforum 2019.
La classifica definitiva vede vincitrice Viviana Corich dell’Università di Padova, con il lavoro “La gestione del lievito nelle fasi post-fermentative: riduzione dell’uso dei solfiti e prolungamento della shelf-life del vino Prosecco”, che si focalizza sugli effetti della presenza del lievito durante le fasi di maturazione dei vini. Sono co-autori della ricerca Chiara Nadai, Veronica Vendramin, Giulia Crosato, Milena Carlot, Deborah Franceschi, Marzio Pol, Alessio Giacomini, Simone Vincenzi.
Il fondo di ricerca su cui opera la Dott.ssa Corich riceverà un contributo di € 5.500 da parte di Assoenologi.
Il Premio Speciale Innovazione di € 1.000 al lavoro finalista meglio giudicato dai ricercatori presenti ad Enoforum 2019 per l’originalità del tema e le modalità di svolgimento della ricerca è assegnato a Giuseppina Paola Parpinello dell’Università degli Studi di Bologna per il lavoro “Nuovo dispositivo per la stabilizzazione proteica in flusso continuo del vino bianco” (co-autori Arianna Ricci, Marina Serantoni, Andrea Balducci, Luigi Ragni, Andrea Versari)
Il Premio Speciale Comunicazione di € 1.000 al lavoro finalista meglio giudicato dagli studenti presenti ad Enoforum 2019 per l’efficacia della comunicazione nella presentazione dei risultati è assegnato a Silvia Ruocco dell’Università di Udine con il lavoro “Caratteristiche chimiche del vino prodotto da varietà tolleranti alle malattie” svolto in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach (co-autori Daniele Perenzoni, Andrea Angeli, Marco Stefanini, Ernst Rühl, Claus-Dieter Patz, Fulvio Mattivi, Doris Rauhut, Urska Vrhovsek)
Finalisti del Premio Assoenologi Versini
- Gianluca Allegro del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari – DISTAL, Università degli Studi di Bologna, con il lavoro “Effetti della potatura tardiva sulla maturità tecnologica e fenolica nella cv Merlot” (co-autori Chiara Pastore, Gabriele Valentini, Emilia Colucci, Ilaria Filippetti)
- Francesco Grieco del Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari, Unità Operativa di Lecce, con il lavoro “Fermentazioni alcoliche e malolattiche in simultanea operate da cellule di Saccharomyces cerevisiae e Oenoccocus oeni co-immobilizazzione in sfere di alginato” (co-autori Maria Tufariello, Gianluca Bleve, Cosimo Vetrano, Giovanni Mita)
I Premi SIVE sono aggiudicati sulla base delle valutazioni dei tecnici del settore.
Il processo di selezione prevede tre fasi:
- i candidati inviano i riassunti dei lavori di ricerca alla Segreteria SIVE, che ne valuta l’ammissibilità e che li sottopone ad un primo giudizio del Comitato Scientifico SIVE (composto da 50 ricercatori italiani e stranieri) sulla base del criterio “grado d’innovazione e interesse dell’argomento”
- i lavori meglio classificati nella prima fase vengono inseriti nel programma delle presentazioni orali del convegno Enoforum ed i tecnici partecipanti esprimono su di essi una loro valutazione in base al criterio “utilità per lo sviluppo della produzione vitivinicola”
- i lavori finalisti sono quindi nuovamente valutati dal Comitato Scientifico, che valuta il “valore scientifico” degli stessi e valida il risultato dei tecnici
Vincitori delle passate edizioni dei Premi SIVE Ricerca per lo Sviluppo
- Premio SIVE 2007: Emilio CELOTTI, Giuseppe CARCERERI de Prati e Paolo FIORINI – “Moderno approccio alla gestione della qualità delle uve rosse”
- Premio SIVE 2009: Raffaele GUZZON, Agostino CAVAZZA e Giovanni CARTURAN -“Immobilizzazione di starter malo lattici. Tecnologia, effetti biologici e fermentazioni sperimentali con ceppo di O. oeni immobilizzati in matrici ibride silice/alginato”
- Premio SIVE VERSINI 2011: Matteo GATTI, S. CIVARDI, F. BERNIZZONI, S. PONI – “Effetti differenziali del diradamento dei grappoli e della defogliazione precoce su resa, composizione delle uve e qualità dei vini in Sangiovese”
- Premio SIVE VERSINI 2013: Diana GAZZOLA, S. VINCENZI, A. CURIONI – “Valutazione delle capacità chiarificanti di un nuovo coadiuvante proteico estratto da vinaccioli”
- Premio SIVE INTERNAZIONALE 2013: Ramon MIRA DE ORDUÑA – “Full automation and control of vinifications by FT-NIR spectroscopy: An innovation presenting ground-breaking opportunities”
- Premio SIVE VERSINI 2015: Fabio CHINNICI e C. RIPONI – “Controllo dell’ossidazione di (+)-catechina mediante chitosano: ipotesi di utilizzo in vinificazioni a ridotto contenuto in solfiti”
- Premio SIVE OENOPPIA 2015: Vicente FERREIRA – “Comprendere e gestire i problemi di riduzione”
- Premio ASSOENOLOGI VERSINI 2017: Daniela FRACASSETTI – “Il gusto di luce nel vino bianco: meccanismi di formazione e prevenzione”
- Premio SIVE OENOPPIA 2017: Ricardo CHAGAS – “Formazione di torbidità proteica nel vino bianco – il ruolo base della SO2 nel meccanismo di aggregazione proteica”